Sulla grafica: Nunzio Quarto - Nicola Micieli - I Quaderni dell'Arte '98

Anno VIII n.25 Gen-Marzo 1998

Autore: Nicola Micieli
Anno: 1998
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Nelle incisioni rarefatte e astraenti - eppure immagate e pervase da una sottile vibrazione lirica - condotte all'acquaforte e all'acquatinta da Nunzio Quarto con mano lieve e un senso calibratissimo dello spazio - all'immagine della natura intesa fenomenicamente subentra quella di una struttura il cui impianto rigoroso sembra negare ogni accidentalità, governato da un principio ordinatore di appartenenza geometrica.

Il recinto della lastra, e dunque lo specchio grafico visualizzato, nel delicato equilibrio delle figure geometriche che lo occupano e lo qualificano come teatro delle forme, appare un luogo di misure, una regione dello spazio sospesa e purificata. Forse persino un iperuranio sfuggito alla contaminazione e alla rapina dei mortali.
Nondimeno trascorrono impulsi di irriducibile valenza emozionale, si avvertono echi fabulatori in queste partiture che potrebbero vivere, beninteso, della loro esclusiva autonomia formale, per dirsi opere mature e compiute di una personalità creativa autonoma e sicura dei propri mezzi, come linguaggio e come competenze tecniche.

Invero, Quarto non limita il proprio impegno al raggiungimento di strutture puramente formali, e dunque a una estetica disancorata da ogni contenuto esistenziale. Da scultore e incisore attento all'umano, pur nella ricerca di una forma plastica intesa alla rappresentazione sintentica di archetipi più che di oggetti o figure di agevole
identificazione naturalistica, egli si guarda bene dal ricacciare nel profondo le onde che rifluiscono alla ricerca di uno spazio in cui espandersi e rendersi comunicabili, nell”incisione non meno che nella scultura. Anzi si pone all'ascolto di quei segnali, nel senso che predispone filtri grafici assai delicati, per trattenere ogni minima vibrazione e farne emissione sonoro: musicale, sì, come sa esserlo la partitura astratta che alla scansione metrica dello spazio unisce la modulazione sensibile della tessitura grafica in cui consistono i piani architettonici dell'immagine.

Le tavole che compongono il non fitto, ma intenso e sceltissimo, catalogo delle incisioni di Nunzio Quarto sono animate tutte da uno spirito duplice di rigore formale e di delicato abbandono poetico. ln alcune, peraltro, l'afflato emozionale si fa più esplicito ed effusivo, intonato a una colloquialità di sottile intonazione lirica.

Penso alle Pagine tratte dalla lettera scritta ai genitori, una sorta di diario intimo più che di epistola, scritto ovvero visualizzato per rappresentare, sotto specie di finzione dialogica tra forme e figure diverse della geometria, tra lo spazio fenomenico della natura e lo spazio virtuale dell'arte, il senso dell'essere che scorre e si consuma tra l'urgenza della vita quotidiana e la distensione di un tempo sommerso che appartiene alla memoria.

Occorre aggiungere, in conclusione, che Quarto ha elaborato un linguaggio incisorio essenziale ai fini espressivi dell'ambivalenza estetica ed esistenziale in cui consiste la sua poetica, operando con sobrietà e pertinenza una sintesi impeccabile dei valori del segno, ottenuto alllacquaforte, e delle graniture grafiche realizzate con l'acquatinta stampata anche con sobrie variazioni di colore sulla stessa lastra. I risultati raggiunti si pongono su un piano paritetico alla scultura più lungamente frequentata, e con esiti considerevoli nell'ambito della ricerca non figurativa italiana contemporanea.

                                                                                 Nicola Micieli