Nunzio Quarto, costruttore di ali - Artisti della Permanente 2009
Nunzio Quarto, Costruttore di ali - Artisti della Permanente - Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano 2009
Nunzio Quarto: intimità della Natura
di Luigi Sansone
Nunzio Quarto ha iniziato la carriera di pittore e scultore in giovane età nella sua amata terra di Barletta, costante fonte di ispirazione anche in questi lunghi anni in cui egli si è trasferito a Milano. Tra le sue prime opere giovanili, spontanee e pervase da un genuino spirito francescano, ricordiamo il bronzo Colombe e la scultura in pietra di Barletta Pane quotidiano, entrambe realizzate nel 1957, anno del suo esordio di scultore. Quest’ultima, che rappresenta la forma di un pane spezzato, è un’opera carica di significati simbolici a cui Quarto con la scritta invocativa postale accanto “dacci ancora oggi la creatività, il nostro pane quotidiano”, sottolinea che per lui la creatività artistica è fondamentale ed irrinunciabile componente della vita.
Il pane, nella semplicità dei suoi componenti, è alimento essenziale della sopravvivenza fisica, ma per Quarto diventa anche fonte simbolica da cui attingere le energie spirituali e creative che nutrono la mente. Da millenni l’uomo in virtù della sua innata razionalità è riuscito a progredire in tutti i campi del sapere, ma oggi più che mai, accanto alla scienza e alla tecnologia, è fondamentale che egli abbia la possibilità e la libertà di continuare ad esprimersi personalmente attingendo alla propria creatività, per tendere alla conquista di mete sempre più alte e profonde. Questo è il significato dell’invocazione che Quarto esprime in Pane quotidiano e nello spirito di molte sue opere che egli ha realizzato con passione nell’arco di oltre cinquantanni di attività. Nell’opera La chiave, l'edificio del sapere, 1974, di impostazione minimalista, composta da forme geometriche essenziali di parallelepipedi di marmo multicolori, lo scultore ha collocato in alto una simbolica piccola serratura con inserita una chiave a indicare che la conoscenza ben custodita è a portata dell’uomo, anzi è racchiusa nell’essere umano ed è dovere di ognuno di noi accedere ad essa con coscienza e responsabilità.
Già Elena Pontiggia nel saggio al catalogo della mostra personale di Quarto, organizzata dal Comune di Arona nel 1997, aveva evidenziato nei suoi lavori un naturalismo lirico, un'astrazione aflidata sempre all’evocazione di una natura profondamente intrisa di spiritualità (. . .) il suo è uno sguardo attento, affettuoso che si china su alcuni eventi e cerca di esprimere il mistero, e insieme la poeticità.”
Infatti Quarto attinge a episodi di vita quotidiana, ai ricordi d’infanzia, alla natura, agli affetti che lo circondano, gli spunti essenziali per le sue creazioni: nascono cosi i cicli delle sculture intitolate Battito d’ali, Germoglio, Tentativo per un ritratto o le singole opere come l’evocativa Casa del nonno con l'albero, Andare dialogando con la rondine, Nascita, Quieta, Stato d'animo, Dialogante e Allo scultore Boccioni - Tentativo per un ritratto, 1976.
Quest'ultima opera è un bronzo del periodo astratto geometrico che vuole essere un omaggio all’amato pittore e scultore futurista che Quarto sente particolarmente vicino in quanto, come in Boccioni, sottolinea Pontiggia, “il tema dell’evoluzione interna di una forma è centrale nella sua ricerca”. La scultura futurista di Boccioni, in particolare Forme uniche nella continuità dello spazio e Sviluppo di una bottiglia, sono state punti di riferimento importanti nella ricerca plastica di Quarto, così come lo è stata la lezione di Brancusi sulla purezza della forma. L'aprirsi della forma scultorea in dinamiche, flessuose e ritmiche sequenze di piani che si intrecciano e si sovrappongono per poi slanciarsi nello spazio come in Andare dialogando con la rondine, 1975-80, e Tentativo - Parlando con un albero, 1977, sono congeniali assimilazioni della concezione boccioniana della scultura.
Così anche in Grande germoglio, 1980, Nascita, Cheta, del 1984, e Quieta, 1985, la materia gravida sembra lievitare, pulsare e rigonfiarsi per poi schiudersi dolcemente alla luce. ln questa ultima serie di sculture l’àrtista ci ripropone il mistero della vita, rendendo il bronzo morbidamente duttile nelle tonde curvature che si intersecano in piani diversi, uniti in un armonioso abbraccio. I piani delle sculture si susseguono, si innestano amorevolmente, creando un effetto e una sensazione di movimento alla materia che da bronzea sembra farsi palpitante.
Quarto impreziosisce le sue levigate sculture in bronzo con una varietà di patine, dall’oro al rame, dal nero a svariate tonalità smorzate di verde che rendono la superficie vibrante, creando giochi di luce e ombre che si rincorrono lungo piani, cavità e sinuosità, per evidenziare la plasticità delle forme. In natura tutto è fondamentalmente geometrico e matematico, e NunzioQuarto nelle sue sculture capta e trasmette questi due elementi essenziali che infondono vita alle sue sculture: in questa capacità sta il valore di un vero artista.