mostra di grafica c/o il Circolo culturale Victor Jara - Carrara

Autore: Florestano Toscano

 

 

 

"Nunzio Quarto é nato pittore - ha scritto assai bene Raffaele De Grada - non sbaglia un quadro e afferma una sua necessità struttiva, con una capacità di impaginazione del dipinto e dei suoi rapporti di colore che giudichiamo veramente eccellente". (Personale di pittura a Milano galleria la Galassia 8 novembre 3 dicembre 77).

 

E’ indubbiamente vero: nelle monocromie di Quarto, i segni della scultura subiscono una sorta di traslazione nell'ordine pittorico. L'immagine é vista nel suo emergere dal flusso della temporalità, e, col perdere il suo spessore plastico, diviene, da oggetto percettivo, evento della luce, impalpabile tema della mente.

Così, la grafica o pittura monocroma di Quarto esplicita e dichiara l'intenzionalità sottesa alla sua scultura: l'assillo morale di un , rapporto comunicativo come ricomposizione dell'esistenza divisa e come ipotesi di vita che ha la freschezza sorgiva di una condizione aurorale, di una infanzia che é, insieme, memoria e progetto, di qui, quel senso di aerea affabulazione che l'immagine assume nell'atto in cui la sua saldezza plastica dilegua per farsi tema di un disegno allusivo del tempo "umano". Un tema che la coscienza scrive e declina nella propria modulata dimensione, e in essa diviene trasparente metafora di un'assenza che illumina e rivela.

Attraverso il potere generativo della luce, elevata a simbolo e linguaggio, il soggetto prende coscienza della propria progettualità e si pone nello spazio concreto delle sue aspirazioni e delle sue speranze di libertà.

E‘ così che Quarto ci dice: la sconfitta della esistenza nel mondo storico può riscattarsi nella vittoria del pensiero, e questo é irreprimibile quando si fa emozione e cultura.

                                                Florestano Toscano