Vecchie foto sbiadite, ingiallite dal tempo, frammenti di un passato che ritorna vivo e presente nella memoria...
Campi di grano lungo polverose strade assolate, sotto un sole accecante che abbaglia lo sguardo...
Ricordi di un'infanzia lontana in cui tutto ci appariva meraviglioso, dove anche le cose più comuni si trasformavano ai nostri occhi in esperienze indimenticabili, che nella nostra ingenuità di bambini caricavamo di emozioni e di significati speciali.
Nunzio Quarto era come me uno di quei bambini in calzoni corti, il viso sudato e polveroso per i giochi d'estate all'aperto e per le corse nei campi attraverso le spighe d'oro della sua terra.
Quel bambino, anche da adulto, ricorderà ancora i lavori che costavano grossi sacrifici alle famiglie per permettersi il lusso dell'acqua...eludendo la sorveglianza degli operai, sottraeva l'argilla che trasformava poi, con la sua fantasia, in statuette e figure.
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Guardando le sue opere, percepisco in esse forme che ci ricordano la liquidità della musica e la musicalità dell'acqua...
...questo artista con la sua arte ci permette ancora di riscoprire nella prosaicità del vivere quotidiano quella dimensione umana fatta di sentimenti e di speranze, che spesso noi adulti dimentichiamo o crediamo di aver perduto per sempre.
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Nell'antichità i pagni rappresentavano con immagini delicate il momento doloroso della morte, quasi che esse servissero ad esorcizzare negli uomini la paura di questa dimensione sconosciuta, ma solo il Cristianesimo fa della morte l'inizio di quella che da ogni cristiano è considerata la vera vita dell'uomo, dopo l'esistenza trascorsa sulla terra come un rapido passaggio.
Questo drammatico istante è il tema di un dipinto molto bello dell'artista, raffigurante gli ultimi istanti di sua nonna..
...la sensibilità con cui l'artista ha saputo esprimere attraverso il sapiente contrasto di luci e di ombre, che riescono ad esprimere compiutamente non solo la tragicità,ma anche la speranza di ques'attimo fatale. Pur nel loro silenzio, le due donne riescono a parlarsi e sembra quasi di sentire le loro parole...
...ogni artista è un fanciullo...che crea, nel suo linguaggio fatto di verità e bellezza, poesia rivolta ad un pubblico che spesso non la comprende per l'incapacità di cogliere l'intimo messaggio a volte troppo difficile per le nostre orecchie e...per il nostro cuore adulto e presuntuoso.
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L'artista fa sbocciare dalla materia...plastiche armonie di piani che scivolano via disegnando forme sempre nuove, dense di forza arcaica e primordiale, come quella che può scaturire solo da un cuore puro di fanciullo.
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(La sua arte) è desiderio di cogliere la mobilità assoluta, il divenire e quindi la vita... La materia diventa nelle sue mani qualcosa di liquido, che l'artista plasma in immagini mai statiche, ma dinamiche come l'acqua.
Come la conchiglia raccolta sulla spiaggia, accostata all'orecchio, ... trasporta...in una dimensione fantastica, così l'arte dello scultore...è capace di ricreare ancora, proprio quando pensavamo di averlo perduto, quel mondo di innocenza, fantasia e purezza che così tanto gli appartiene e del quale sa renderci partecipi.