I Quaderni dell'Arte, Lalli Editore, Anno VI n 13 Gen-Feb 1996

Nunzio Quarto

Autore: Florestano Toscano
Anno: 1996
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... L'immagine è costruita secondo un modello di relazioni tra fenomeni plastici omologo non già alle proprietà empiriche dell'oggetto rappresentato - secondo l'ipotesi naturalistica - ma al modello delle relazioni percettive costruite dall’atto esplorativo dell’oggetto e veicolate dalle sue stesse strutture dinamiche, dalle sue linee di forza, l'oggetto non è perciò una entità cristallizzata ed inerte ma un campo di tensioni interagenti. Una configurazione omologa, dunque, alla dimensione storica della esistenza - che è appunto l’ipotesi della astrazione nel significato che essa assume nel lavoro e nell’assunto di Quarto.
Una ipotesi che nasce dalla istanza non illustrativa di cogliere il volto autentico della condizione umana, il flusso emotivo e la dolente sensualità delle sue ragioni deluse: — La forma si fa così presenza fenomenica, memoria e metafora di una idea morale. Il suo nucleo conoscitivo è il dimidiamento dell’uomo, nel suo essere nel mondo, la sua mutilazione e incompletezza che generano, secondo precise connotazioni storiche, l'ansia di un rapporto comunicativo con l’altro come ricomposizione dell’esistenza divisa e apertura all'essere della libertà. Ma il rapporto può corrompersi e degradarsi e, assumendo le modalità epocali dell’esistenza, negarsi e diventare ruolo e funzione. Intreccio inestricabile di sensualità e possesso, coscienza insidiata e distorta dalla reificazione. C'è però un modo per non subire l'epoca; ma per fondarla. L'esperienza dell’arte, con la sua radicale irriducibilità alle strutture mondane, può favorire il costituirsi di prospettive che svelano comportamenti deietti e inautentici e insieme aprire significati nuovi e sbocchi di tensione volitiva.
La scultura di Quarto, la sua forma, la sua definitiva concretezza e visibilità, e il luogo fisico in cui si esprime il rifiuto dell'appartenenza al mondo - il mondo della preclusione e del limite - e si istituisce una ipotesi di vita che ha la freschezza sorgiva di una condizione aurorale come una infanzia recuperata attraverso la storia. Di qui il senso di aerea affabulazione della forma: una forma che da fenomeno percettivo si fa valutazione e coscienza e si dà come oggetto simbolico e allusivo di un tempo umano.